Marius Mayrhofer, puro talento Millenial

I tifosi del ciclismo hanno conosciuto Marius Mayrhofer per la prima volta ai Campionati del Mondo Juniores di Innsbruck 2018 dove il giovane tedesco ha conquistato l’argento alle spalle di Remco Evenepoel.
Dopo questa splendida presentazione per lui si sono aperte grandi opportunità ma la sua prima stagione tra gli Under23 è stata negativamente condizionata da un brutto infortunio e la pandemia del Covid ha ridotto le opportunità di Marius anche nel 2020. Così dopo aver scritto uno splendido incipit del libro della sua carriera, il corridore della DSM Development Team è pronto a scrivere nel 2021 un primo importante capitolo della sua vita ciclistica e abbiamo approfittato della sua disponibilità per conoscere qualcosa in poi di lui e della sua vita extraciclistica.

Ciao Marius, quando hai iniziato ad andare in bici? Segui una tradizione di famiglia?
“Sono il primo corridore della famiglia, ho iniziato verso 7-8 anni con la mountain bike poi a 14 anni ho provato a correre su strada e mi sono divertito tanto al punto che ho scelto di continuare solo in questa disciplina. La mia prima bici da corsa era una Centurion color bianco e rame. Era in Shimano Ultegra e l’avevo presa usata. Non sono uno scalatore, piuttosto un corridore completo, forte nello sprint e credo molto nella possibilità di migliorare con il duro lavoro. Per esempio la prova iridata di Innsbruck era durissima ma con la squadra ci siamo dedicati per diversi mesi a quella prova, venendo a correre una gara a tappe in Italia (il Giro della Lunigiana concluso da Marius in settima posizione ndr.) per migliorare le mie doti di resistenza e in salita. Il piano era quello di arrivare al traguardo con Remco per poi  batterlo in volata dove sono più forte, purtroppo mi ha staccato nell’ultima salita ma devo dire che è stata una splendida esperienza e sono orgoglioso del risultato ottenuto”.

Credit photo: Eric Lamand /Belga

C’erano grandi aspettative su di te ma i primo due anni da Under23 sono stati condizionati da un brutto infortunio e dal covid. E ora?
“Si non ho potuto avere una certa continuità per poter dimostrare tutto il mio valore ma ho comunque fatto una bella esperienza: per esempio tra gli junior si parte e si va sempre a tutto gas, qui invece la tattica è molto importante e con l’esperienza e i suggerimenti dei miei direttori sportivi sono cresciuto tanto. Nella seconda parte del 2020 ho trovato un minimo di continuità e ho fatto una splendida gara ai Campionati Nazionali vinti da Meisen, conquistando uno splendido quinto posto quindi sono sicuro di poter essere competitivo e spero di dimostrarlo presto”.

Quali sono gli obiettivi della tua carriera?
“Mi sento sotto pressione, ma sono io ad impormela per non abbassare la concentrazione perché la squadra crede in me e mi lascia libero senza mettermi fretta e mi supporta al 100%. Ora voglio far bene nelle corse di un giorno ma vorrei anche provare a correre i grandi giri. Per esempio il Giro d’Italia Under23 sarebbe un ottimo banco di prova ma non rientra nei programmi della squadra, quindi punto a correre un giorno quello vero. Per ora voglio solo avere continuità per poter esprimere il mio valore e per vedere dove posso arrivare”.

Frequenti l’Università in Economia Internazionale. Come riesci a conciliare sport e studio? Visto che studi economia, prova a convincere qualcuno ad investire su di te.
“Sono concentrato al 100% sulla.mia carriera da ciclista ma dedico il tempo libero allo studio, per esempio dopo gli allenamenti, alla sera e durante i trasferimenti. Non è facile ma sono un corridore forte, ho grande resistenza e un ottimo sprint anche dopo corse lunghe e dure, quindi scommettere su di me: non perderete mai i vostri soldi”.

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