Michael Belleri e le emozioni al debutto tra i professionisti

                 Come tutti i ragazzini che iniziano a correre anche il sogno di Michael Belleri è quello di correre ungiorno tra i professionisti e magari quello di vincere la Tirreno Adriatico, la sua corsa preferita che gli “suscita sempre grandi emozioni”. Passato in questa stagione nelle fila della Biesse Arvedi, una continental italiana, ha debuttato con lanuova maglia al Trofeo Laigueglia, classica italiana inserita nel nuovo circuito Pro Series, e l’abbiamo osservato con discrezione: alla firma del foglio di partenza ci è sembrato molto concentrato, sia Michael sia i suoi compagni non sembravano affatto dei debuttanti e il comportamento in gara è stato davvero molto positivo, ma l’abbiamo contattato per farci raccontare le sue emozioni in questa giornata speciale.

“Michael, sei giovanissimo, classe ’99, raccontaci un po’ di te”

Per quanto riguarda le mie caratteristiche in bici sono un passista scalatore. Da dilettante ho ottenuto un piazzamento al primo anno mentre nel secondo un paio di podi e diversi piazzamenti che mi hanno portato in una squadra continental, un passaggio fondamentale per crescere potendo contare su un calendario che oltre a farmi correre negli Under23 mi darà la possibilità di confrontarmi in gare con i professionisti. Ho iniziato a correre da esordiente a fine del primo anno. Ho frequentato la scuola Edile per 4 anni e ora mi concentro solo ed esclusivamente sul ciclismo, mi piace leggere libri e riviste sul ciclismo e mi piace guardare film con gli amici e le gare di Formula 1.

“Il debutto al Laigueglia: come hai vissuto la settimana prima della corsa? Eri nervoso, emozionato?”

La settimana prima della gara l’ho trascorsa a Laigueglia con la squadra e questo mi ha aiutato. Ero abbastanza tranquillo grazie ai compagni, molti dei quali erano al debutto, e ovviamente ho immaginato come sarebbe potuta andare. Non posso nascondere la tensione ma ero fiducioso.

“Le tue sensazioni durante la gara: come ti sentivi e se avevi dei compiti particolari pensi di essere riuscito a svolgerli al meglio?”

Le sensazioni sono state subito positive, poi dopo aver tentato in diverse occasioni di andare in fuga, nella parte centrale della corsa ho sentito un po’ la gamba impastata come si dice in gergo per poi riprendermi verso la fine. Nel circuito finale avevo ottime sensazioni ma nel primo giro, a causadi una caduta di un corridore davanti a me ho perso un po’ di terreno dai primi ma poi sono riuscito a rimediare in qualche modo. Il mio obiettivo concordato con la squadra era quello di riuscire a entrare nella fuga iniziale ed eventualmente finire la corsa quindi sono soddisfatto a metà perché non ho centrato la fuga ma ho finito la gara.

“Come ti sentivi a correre insieme ai professionisti?”

Ogni tanto all’interno del gruppo vedevo avvicinarsi corridori che fino a poco tempo fa vedevo solo in televisione e questa era un’ulteriore carica di fiducia perché mi sta facendo capire a che punto sono e che con tanto lavoro potrei arrivare anche io a quei livelli.

“Il dopo gara: come giudichi questa esperienza?”

È stata davvero molto positiva e guardo al proseguo della stagione con grande fiducia e rinnovate ambizioni ma sono consapevole al contempo che la strada davanti a me è ancora lunga e in salita e lavorerò duramente per raggiungere il mio obiettivo di diventare un ciclista professionista”

E dopo un debutto molto brillante, noi dello staff e gli amici di Born to Cycle seguiremo con grande interesse il tuo percorso, fiduciosi di vederti presto sul podio.

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