Basso vs Contador, il ruolo nello sport della tecnologia e innovazione
Un incontro alla Elmec, sponsor della Eolo Kometa si è trasformata in una piacevole opportunità per incontrare due grandissimi campioni, Ivan Basso e Alberto Contador che insieme al fratello Fran, gestiscono la formazione professional italo spagnola.
Tecnologia, innovazione e giovani, ecco lo sguardo sul futuro di Ivan e Alberto
“L’importanza della tecnologia e dell’innovazione nello sport”
Ivan
Innovazione e tecnologia hanno una crescita costante, senza fine. L’innovazione tecnologica c’è dal punto di vista alimentare, dell’allenamento, meccanico nella bici, nell’abbigliamento e negli accessori. Le innovazioni sono così rapide che ogni volta che pensi di aver raggiunto il massimo, escono prodotti ancora più innovativi. E negli ultimi anni con il supporto della tecnologia si riescono ad ottenere delle performance incredibili
Alberto
La tecnologia aiuta, fa la differenza in tutti gli aspetti della vita e anche nello sport. Ti aiuta a raggiungere il massimo potenziale del tuo organismo e nel nostro caso la bicicletta aiuta a fare la differenza, ti aiuta ad essere più rapido o a spendere meno watt per mantenere la stessa velocità- e questa è una progressione costante e aiuta a fare la differenza
(Credit Photo: Claudio Bergamaschi)
“Cosa ti sarebbe piaciuto avere della tecnologia di oggi nelle bici di quando correvi?”
Ivan
Io sono affezionato a tutte le mie bici, le conservo sin da quella del 1984 fino all’ultima che ho utilizzato, ho la mia collezione personale e ovviamente che negli anni l’insieme di leggerezza, rigidità e aerodinamica è cambiato molto. Trovare il giusto equilibrio tra questi 3 componenti è la cosa più difficile, cioè ottenere tutto questo in una bici è complicato. E questo dal miglioramento del telaio in carbonio, nelle ruote, nei tubolari che con il grafene hanno avuto un miglioramento incredibile: per fare un esempio, io non ero un fulmine in discesa ma con i tubolari di oggi e i freni a disco sarei potuto essere molto competitivo
Alberto
le bici di oggi mi piacciono ma ho sempre avuto biciclette belle e la cosa che mi sarebbe piaciuta di più sarebbe stata la libertà di modificare la bici a mio piacimento ma mi sono spesso scontrato con le esigenze degli sponsor e i regolamenti della UCI. Ecco questa è l’unica cosa che mi è mancata
“La Eolo Kometa oltre alla professional dà grande importanza al settore giovanile: quale consiglio puoi dare ai giovani corridori?”
Ivan
Il mio consiglio è di credere in uno sport bellissimo, credere nei propri sogni, nelle proprie idee e focalizzarsi su dove si vuole arrivare. Il ciclismo è uno sport meritocratico, più ti impegni e più tutto ritorna con gli interessi. Quindi ragazzi credete nel vostro futuro e se questo passa per la bicicletta è veramente qualcosa di bello sia dal punto di vista sportivo che personale
Alberto
Prima di tutto di pensare prima a crescere come persona, poi come ciclista. La nostra priorità è far crescere i ragazzi come persone, perché solo il 10% diventa un professionista, pochi diventano campioni ma noi vogliamo formare delle persone che saranno pronte anche per fare un altro lavoro