Conceria Zabri – Fanini, Sofia Cilenti e il suo primo Giro Rosa “il cuore batte forte e la paura lascia spazio alla grinta e alla determinazione”

Abbiamo avuto il privilegio di farci raccontare da Luca Chirico come si prepara un Giro d’Italia e il suo racconto è andato oltre la parte tecnica dove le sue parole sembravano pennellate su una tela che hanno immortalato con grande precisione le emozioni e il carattere del giovane corridore. Parimenti interessante sarebbe avere un’idea di come le donne preparano il Giro Rosa e ci siamo affidati ad una delle più promettenti ragazze del gruppo, Sofia Cilenti.
Permettendoci la licenziosità di presentarla con i dovuti modi dobbiamo ritornare indietro nel tempo al 23 marzo 2014 alla partenza della Milano Sanremo vinta poi da Kristoff quando un carissimo amico ce la presenta e ci chiede di accompagnarla a curiosare tra i bus delle squadre al via della gara. I suoi occhi trasparivano una gioia indescrivibile: stava tornando alla vita, infatti Sofia era appena uscita da una battaglia contro un male terribile dopo due anni di calvario e piano piano si è ripresa ed è tornata prima in gruppo e lo scorso anno ha preso parte al Giro Rosa.
A fine di quella stagione ci trovammo al pranzo di una squadra ciclistica ed ero al tavolo proprio con Luca Chirico, raggiante per aver firmato con la Bardiani e lei, ancor più contenta “per essere di nuovo riuscita a tornare in sella, anche per poco ma che emozione” così le abbiamo chiesto come vive una ragazza del gruppo che si divide tra scuola e allenamenti e come ha vissuto il suo primo Giro d’Italia.

“Le tue caratteristiche”
Sono piccola fisicamente ma ho una muscolatura potente e sono molto veloce. In questi anni ho lavorato sulla salita e sulle distanze smettendo di correre in pista e ovviamente ho perso un po’ di esplosività.

“Il tuo team Conceria Zabri – Fanini”
La mia squadra è composta da ragazze con grande talento, è una squadra che corre unita e si colgono molti risultati grazie al lavoro di squadra: cerco sempre di prendere esempio da loro e ho imparato molto nel corso dell’ultima stagione. Ognuno ha il proprio carattere, c’è chi è più tranquilla e chi lo è meno. Io personalmente voglio vivere i momenti con più serenità possibile e credo che la troppa ansia e agitazione non aiuti né l’atleta né la squadra. Forse ho una prospettiva diversa della vita rispetto ad altre persone: non penso che in una corsa di ciclismo ci sia bisogno di disperarsi se le cose non vengono perfette…le situazioni per disperarsi sono ben altre! In generale posso dire di essermi trovata bene in squadra e anche con lo staff: Manuel Fanini, il mio DS, ha creduto tanto in me dandomi molte opportunità!

“I tuoi allenamenti”
Quanti km fa una professionista? Tanti. Quanti ne faccio io? Sicuramente meno. Ho molti limiti. Se esagero mi sento stanca per diverse settimane e ormai ho imparato a regolarmi. I miei esami del sangue sono davvero bassi e mi limitano molto. Dipende poi tantissimo dai mesi invernali. Quest anno sono riuscita a fare ben poco per poi dover recuperare il più possibile i mesi successivi e alla fine mi sono trovata con 13000 km. Non è stato il mio anno con più chilometri ma è stato l’anno in cui da marzo a ottobre ne ho fatti di più. Ho corso tanto e anche i chilometri che si fanno all’anno in corsa dipendono da molti fattori come dalle convocazioni o la condizione.

“Focus Giro d’Italia”
La preparazione per il giro è stata alquanto frettolosa, ho saputo solo un mese prima di partecipare…durante quel mese ho allungato le distanze mentre in ritiro abbiamo provato le bici da cronometro! Terminato il giro non avrei dovuto toccare la bici per una settimana in modo da recuperare per bene, poi per un piccolo problema mi sono fermata per due settimane.

“Emozioni della Corsa Rosa”
Le emozioni al Giro rosa sono state tante e anche contrastanti! Non avevo la minima idea di come fosse … quando ho ricevuto la notizia della convocazione da Manuel Fanini non riuscivo neanche a rispondergli, come ho chiuso la chiamata sono scoppiata in lacrime. La settimana prima del giro in ritiro con la squadra mi sentivo impaurita e agitata. L’emozione più bella l’ho provata al via del primo giorno alla crono a squadre: quando il cuore batte forte, quando la paura lascia spazio alla grinta e alla determinazione, mi sentivo importante in quel momento su quella bellissima bici da crono, come se stessi guardando dall’alto me stessa partire in quella che è la corsa più importante, circondata da tantissima gente che tifava per noi come avevo sempre visto in tv, come avevo sempre sognato! I giorni a seguire ogni fine tappa mi sentivo davvero felice di averle portate a termine! Anche se ammetto di aver provato anche tanta rabbia quando sono stata messa fuori tempo massimo dai giudici che non hanno rispettato il tempo massimo, oltretutto proprio quel giorno la motostaffetta aveva fatto sbagliare strada a me e anche ad un’altra ragazza.

“Progetti futuri”
Vorrei tornare sneza dubbio al Giro Rosa. Ho preso il via a quasi tutte le corse importanti in Italia ma non sono mai andata a correre all’estero quindi mi piacerebbe tantissimo correre all’estero!

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