Damiano Caruso e l’inverno dei corridori per stare con mio figlio.

A pochi giorni dal Campionato del mondo di Innsbruck abbiamo avuto la fortuna di scambiare una breve conversazione con l’azzurro Damiano Caruso. Il portacolori della BMC sta portando a termine una stagione corsa ad altissimi livelli, lo ricordiamo infatti secondo alla Tirreno Adriatica dietro al polacco Kwiatkowski, quinto al Giro del Delfinato e trionfatore nella cronosquadre del Tour de France e ci conferma che questa è una delle mie migliori stagioni da professionista, penso sia davvero la migliore anche se continua a mancare quella ciliegina sulla torta che è la vittoria.

Banalmente gli auguriamo di alzare le braccia al cielo al più presto e asserisce che continuerà provarci fino in fondo per raggiungere il primo successo individuale e anche se non ho ancora deciso gli obiettivi per la prossima stagione mi piacerebbe tornare al Giro d’Italia perchË manco dal 2015 e fare bene centrando una tappa e in ogni caso per ben figurare ma da lui volevamo esplorare un aspetto della vita dei corridori di cui non si parla mai ovvero come trascorre l’inverno un corridore. Domanda:Damiano con un calendario sempre più lungo e trasferte sempre più lunghe, come passi l’inverno?
Damiano:Non posso lamentarmi troppo, in inverno abbiamo comunque il tempo per rilassarci e concederci qualche piccolo vizio extra di cui ti privi durante la stagione, senza esagerare. Si è giusto staccare un pochino e fare due anche tre settimane senza bici e dedicarsi a quello che durante la stagione trascuri e quindi stare con la famiglia, il mio figlio di tre anni (e in questo momento un grande sorriso illumina il volto di Damiano ndr.) e stare con gli amici. Insomma spendiamo tanti giorni fuori di casa durante la stagione e la voglia di stare con lui è davvero tanta.

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