Adriano Amici e l’organizzazione di una corsa.

Un istante e vediamo sfrecciare il gruppo con le maglie variopinte e riusciamo a riconoscere qualche nostro beniamino, poi le ammiraglie e le ambulanze a sancire il fine corsa. Un flash per il passaggio, ore di attesa e ci siamo chiesti “ma cosa c’è dietro ad una corsa?”. E per colmare questa nostra curiosità ci siamo rivolti ad Adriano Amici, presidente del gruppo GS. Emilia, che da anni organizza alcune delle corse più belle e spettacolari del panorama nazionale, dal Giro dell’Emilia alla Settimana Internazionale Coppi e Bartali senza dimenticare il Memorial Pantani, il GP Bruno Beghelli ed il Trofeo Laigueglia per avere un assaggio di questo mondo nascosto alle telecamere. Abbiamo così approfittato del suo tempo in un momento di tensione, prima della partenza della tappa di Fiorano alla recente Coppi e Bartali, dove Adriano è intento a controllare ogni dettaglio e con piacevole sorpresa il carisma, la passione e il lato umano di questa splendida persona hanno sovvertito il lato “tecnico” della nostra intervista, tracciandone un ritratto umano esemplare.

Adriano, cosa ti muove a organizzare queste manifestazioni, una passione infinita?

Sì, una passione che viene da lontano e l’entusiasmo che è rimasto anche se le difficoltà sono cresciute tantissimo e le responsabilità anche però sei dentro a un giro da cui difficilmente ne puoi uscire quando hai una passione grande, immensa, difficilmente ti fa tremare, quella è la molla che fa andare avanti tutto il nostro ciclismo. 

Ci spieghi brevemente cosa c’è dietro a una corsa?

A organizzare una corsa si parte un anno prima, quando va grassa almeno cinque o sei mesi giusto per avere tutte le autorizzazioni e le istanze necessarie poi fino all’ultimo giorno non sei sicuro di avere la serenità in attesa dei permessi di Questure, Prefetture, i sopralluoghi, se le strade sono belle o sono brutte e a questo punto diventa tutto sempre più difficile.

Come GS Emilia organizzate tante corse, ma quanto è importante il calendario per essere collegati a grandi corse per avere al via i grandi campioni?

A Laigueglia ci sono corse all’estero in Arabia che danno tanti soldi ai campioni ed è quasi impossibile avere al via i migliori al mondo. Per le altre corse, se riesci come la Coppi e Bartali ad essere attaccato alla Sanremo è chiaro che hai un vantaggio superiore. Al Giro dell’Emilia che siamo collegati al Giro di Lombardia è chiaro che hai un altro tipo di dimensione però le date migliori cercano di accaparrarsele tutti. Tutti vorrebbero avere un traino da altre corse.

Tra le corse che organizzi ce n’è una che hai più nel cuore o sono tutte speciali per te?

Diciamo che il giro dell’Emilia è la nostra torta che ha anche la ciliegina sopra, questa invece (La Settimana Internazionale Coppi e Bartali ndr.) è cresciuta molto, è davvero bella e si vede dalla partecipazione mentre la Pantani ce l’ho nel cuore perché chiaramente Pantani è stato a casa mia gli ultimi due mesi ed è chiaro che non tanto come corsa, ma per il personaggio e cioè il nome della corsa sono speciali per me.

Un pensiero su “Adriano Amici e l’organizzazione di una corsa.

  • 7 Settembre 2019 in 22:49
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    bella intervista bravo Matteo; secondo me però manca una domanda : che cosa ci guadagnate ad organizzare corse ciclistiche?

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