Diego Ulissi e la preparazione invernale

Non si vince in inverno. Errato, non si alzano i trofei ma nella fredda stagione si gettano le basi per raggiungere gli obiettivi per primavera ed estate: sono mesi di duro lavoro, come in agricoltura si prepara il terreno, si semina e poi si raccoglie. Dal Lombardia alla Milano Sanremo cosa fanno i corridori? Vanno in letargo? Abbiamo approfittato della disponibilità di Diego Ulissi, il leader della UAE Emirates, per farci spiegare come vive questo periodo e come si prepara per affrontare le grandi sfide contro i corridori più forti al mondo.

Cosa fai a fine stagione? Per quanto tempo stacchi completamente la spina e come riprendi gli allenamenti?

Solitamente faccio tre settimane di riposo totale dove non tocco la bici poi riprendo in maniera graduale con uscite in bici e anche in mountain bike includendo anche sessioni in palestra per migliorare il tono muscolare e riprendere il peso forma

Alimentazione, croce e delizia dei corridori che per tutta la stagione devono seguire stretti regimi alimentari e nel fuori stagione ci si può lasciare andare  un pochino. Quali sono i tuoi piatti preferiti?

Si stavo dicendo infatti che la palestra mi serve anche per ritrovare il peso forma. Finita la stagione mi posso permettere di mangiare un po’ di più e poi mi ritrovo con 3 o 4 chili da smaltire. Da buon toscano mi piace mangiare bene, non ho un piatto preferito perché farei fatica a scegliere ma se proprio devo dirne uno, al cinghiale in umido non posso mai dire di no.

I tuoi circuiti di allenamento e le salite che affronti di solito.

Quando sono in Toscana mi piace tantissimo la Val di Cacina, Volterra e Pomarance dove è arrivata la tappa della Tirreno Adriatico. Però da anni vivo a Lugano e in quella zona le salite sono tantissime, quelle che affronto più spesso sono il Carona, il Monte Bre e in zona Mendrisio il Monte Generoso ma in questo periodo di preparazione cerchiamo di evitare troppe salite.

Hai concluso la frase con cerchiamo, al plurale: togli i una curiosità, chi sono i tuoi compagni di allenamento?

Qui a Lugano esco principalmente con Luca Chirico, Fabio Aru, Vincenzo Nibali, Enrico Gasparotto e Giacomo Nizzolo, un bel gruppo. Poi ovviamente non sempre riusciamo a ritrovarci perché ognuno di noi ha il suo programma di gare e siamo spesso in giro per il mondo.

Torniamo alla preparazione: oltre agli allenamenti da casa ci sono appuntamenti importantissimi cioè i raduni della squadra.

Si a dicembre ci ritroviamo con la squadra e andremo in Spagna. Non tutti effettuiamo gli stessi allenamenti ma seguiamo programmi di lavoro differenziato in base al programma di corse, in base a chi inizia presto e chi più tardi la stagione. Sono allenamenti di diverse ore e di qualità per chi inizia a gennaio in Australia come me mentre altri partono più piano. Approfittiamo del clima più caldo per fare tanti chilometri e allenamenti più lunghi. E con questo ciclismo sempre più globalizzato i raduni sono ottimi per fare gruppo: è uno dei pochi momenti dove siamo tutti insieme così possiamo conoscerci meglio, ci sono compagni da tutte le parti del mondo ed è bello conoscere i nuovi arrivati, sapere qualcosa in più di loro e lavorare insieme per trovare una buona intesa durante le corse.

In preparazione ai grandi obiettivi stagionali anche tu partecipi a delle corse come parte integrante della preparazione, per prendere il ritmo gara? E in queste occasioni ti è capitato di sentirti così bene da riuscire anche a vincere?

Quando ti prefissi grandi obiettivi come le classiche o il Giro o il Tour o un mondiale cerchi di arrivarci al 100% della condizione ed è naturale che in mezzo a questi obiettivi ci sono altri passaggi. Io sono dell’idea che anche a una gara minore cioè che non fa parte del calendario World Tour si debba andare per fare risultato e di essere competitivi. Poi ci sono giornate dove ti senti meglio e riesci comunque ad essere protagonista e in altre occasioni non riesci a fare la corsa e ti rassegni ma è normale visto che si corrono circa 80 gare a stagione e non è possibile essere sempre protagonista.

A differenza della maggior parte dei corridori riesci ad essere competitivo per quasi tutta la stagione mentre tanti tuoi avversari si concentrano su pochi obiettivi: è una tua scelta?

Più che una scelta è una mia caratteristica riuscire a mantenere una buona condizione per lungo tempo. Ovviamente anche io devo avere qualche periodo di riposo ma con gli anni abbiamo cercato di valorizzare al meglio questa mia caratteristica e con la squadra cerchiamo di sfruttarla al meglio e mi piace perché sono molto competitivo e alle gare dove voglio sempre dare il massimo ed essere in lotta per vincere ed è sempre molto bello grazie a questa mia caratteristica terminare la stagione nelle primissime posizioni delle classifiche mondiali.

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