L’Africa nel mondo del World Tour.
Nonostante il continente europeo domini dal punto di vista economico, non è da sottovalutare la crescita avuta negli ultimi anni dal movimento ciclistico africano. Sono infatti molti i corridori, militanti nel mondo del World Tour, che provengono dall’Africa. Partendo dall’Astana, squadra del Kazakistan che vanta nel proprio roster la presenza dello scalatore eritreo Merhawi Kudus, ex Dimension Data, che negli ultimi anni ha mostrato tutte le proprie qualità in salita, specialmente alla Vuelta, dove ha raggiunto una seconda piazza provvisoria due anni fa. Proseguiamo poi con un corridore che viene dall’Etiopia: Tsgabu Grmay, anch’egli scalatore ma discretamente abile sul passo, a differenza del sopra citato Kudus. Grmay, dopo aver militato per diversi anni alla corte di Giuseppe Saronni, è passato alla Mitchelton Scott, dove si è messo e si sta mettendo al servizio dei propri leader. C’è poi la Dimension Data, formazione WT sudafricana, che al suo interno conta di nove atleti africani: De Bod, Dlamini, Ghebreigzabhier, Gibbons, i fratelli Van Rensburg (Jacques e Reinardt), il talentuoso corridore che negli ultimi anni si è perso: Louis Meintjes, Thomson e Venter. Un sudafricano milita poi nella Katusha Alpecin, ed è il duttile Willie Smith, giovane corridore forte in pianura ma che si difende discretamente bene in salita. Concludiamo infine con il connazionale Matthews Beers, che dal primo di giugno è stagista alla Uae Emirates. Da vedere se verrà confermato per la prossima stagione o se gli verrà fatta fare ulteriore esperienza tra i dilettanti, nonostante sia un classe 1994.
Sono dunque ben tredici gli atleti provenienti dall’Africa presenti nel mondo del WT: è un segnale che il ciclismo sta crescendo anche in Nazioni meno potenti dal punto di vista economico. E a noi fa piacere, perché il ciclismo è internazionale, e tutti devono avere modo di andare in bicicletta, anche le persone meno abbienti.
(Niccolò Anfosso)
