Saidov: l’Uzbekistan, il diabete e la Novo Nordisk

Quasi sicuramente non l’avete mai sentito nominare: il 22enne Ulugbek Saidov è un corridore proveniente dall’Uzbekistan, più precisamente dalla capitale Tashkent. All’età di nove anni Saidov inizia a perdere peso, ha iniziato ad avere un malessere fisico generale, essendo sempre assetato. I sintomi pian piano sono diventati realtà e quando i genitori l’hanno portato a visitare da medici specializzati, gli è stato diagnosticato il diabete di tipo 1. Essendo però così giovane, egli non capì assolutamente ciò che i medici gli dissero. L’unica cosa certa era che Saidov avrebbe dovuto fare iniezioni per curare il diabete. L’obiettivo dei suoi genitori era quello di mantenere il proprio figlio sempre attivo: venne così iscritto, all’età di quindici anni, alla formazione ciclistica locale a Tashkent: una squadra che si occupa di persone diabetiche. Non appena salito sulla bicicletta, il giovane Saidov rimase estasiato e pienamente soddisfatto di questa sua nuova avventura. Poco dopo viene scoperto dallo staff della Novo Nordisk e viene fatto approdare nella squadra juniores del famoso team statunitense che partecipa da qualche anno, tra l’altro, anche alla Milano Sanremo. Il passaggio conseguente fu quello alla formazione development, il cosiddetto vivaio della Novo Nordisk. I risultati sono discreti: quattro piazzamenti nei primi dieci incluso perfino un secondo posto nella quinta tappa del Georgia Gran Prix. L’anno successivo Saidov porta a casa due successi e nell’ottobre della scorsa stagione ciclistica viene acquistato ufficialmente dalla prima squadra della Novo Nordisk: un sogno che si avvera, correre tra i grandi. E il giovane atleta uzbeko continua a gareggiare. Quest’anno ha partecipato al Tour du Ruanda, alla Princess Maha Chakri (avvenimento tailandese) e ai campionati nazionali, più specificatamente nella prova in linea: ottavo posto su dodici partecipanti, a più di undici minuti. Ma il risultato, dietro a queste bellissime storie, viene sempre in secondo piano perché Saidov ce l’ha fatta, Saidov è arrivato, ed è pronto a stupire ancora una volta sé stesso.(Niccolò Anfosso)

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