Focus Giro d’Italia: Stefano Diciatteo, responsabile media di RCS Sport: “La pandemia ha complicato il nostro lavoro ma grazie alla tecnologia abbiamo dato ottime risposte”

Tra pochi giorni inizia il 28° Giro d’Italia all’interno di Rcs Sport per Stefano Diciatteo, responsabile dei media e comunicazione del gruppo che organizza la Corsa Rosa.
Abbiamo approfittato della sua disponibilità per conoscere qualcosa in più del mondo che sta dietro le quinte delle grandi corse organizzate dalla famiglia della Gazzetta dello Sport, che non si esaurisce con il grande giro ma che comprende tutte le maggiori corse italiane, dalla Milano Sanremo alle Strade Bianche, passando per la Tirreno Adriatico fino al Giro di Lombardia senza dimenticare il Giro del Piemonte e la Milano Torino, la decana delle classiche.

“Ciao Stefano, vista la situazione non possiamo che partire dai risvolti della pandemia sull’organizzazione delle corse”
La pandemia ha portato delle complicazioni nella vita quotidiana con restrizioni di diverso tipo. Noi di Rcs Sport e tutto il mondo del ciclismo ci siamo saputi adattare con grande prontezza grazie a stretti protocolli, riuscendo così in poco tempo a spostare il calendario della scorsa stagione per garantire il regolare svolgimento delle principali corse.
Ovviamente non è stato possibile effettuare la partenza da Budapest ma speriamo di riuscire già dal prossimo anno a riproporre la partenza dall’estero: pur dovendo affrontare varie problematiche logistiche, questi spostamenti garantiscono maggior visibilità alla corsa e un grande rientro di immagine e turistico alle località straniere che ci ospitano.

“A livello media cosa è cambiato?”
Oltre ai vari regolamenti nazionali per noi si sono sovrapposte le regole della UCI e i protocolli. A livello pratico e immediato il distanziamento ha comportato un razionamento della presenza della stampa e dei fotografi e una serie di provvedimenti volti a garantire il rispetto della bolla dei corridori. In questo la tecnologia ci ha dato un grande aiuto per esempio con le conferenze stampa online fatte da una postazione vicino all’arrivo e trasmessa sullo schermo in sala stampa. Questa soluzione si è rivelata ottimale anche per i corridori che venivano intervistati subito dopo la premiazione, senza dover aspettare i controlli antidoping e senza dover trasferirsi nelle sale stampa che per esempio nelle tappe di montagna per motivi organizzativi sono anche a 10 chilometri dal traguardo e questo ha consentito ai protagonisti di ottimizzare le tempistiche e garantire alla Maglia Rosa almeno un’ora in più per recuperare dopo le fatiche di giornata.


“La tua esperienza al Giro”
Ho iniziato nel 1994 con la vittoria di Berzin  come collaboratore stampa e poi ho ricoperto diversi ruoli fino all’attuale. Il Giro ha sempre avuto un ruolo importantissimo nel mondo del ciclismo e negli anni abbiamo sempre cercato di adottare tutte le innovazioni possibili. Nel nostro settore quello che ha fatto la differenza è la tecnologia: dalla stampa tradizionale e la televisione si è aggiunto il settore di internet con vari siti specializzati e le nostre pagine ufficiali dedicati alle varie corse che organizziamo dove si possono trovare tutte le informazioni fino all’applicazione dove si può seguire la corsa in tempo reale. Oggi in oltre 200 paesi nel mondo si può vedere la corsa in tv grazie alla collaborazione con IMG Media, il nostro partner che si occupa di vendere i diritti della corsa all’estero.
Per quanto riguarda la presenza sul campo dei media, ci sono testate sempre presenti come L’Equipe poi la presenza di campioni di diverse nazionalità condiziona la presenza dei giornalisti: se corre Evenepoel arrivano tantissimi corrispondenti dal Belgio, con Bernal al Giro ci saranno tanti colombiani. Per tradizione ci sono nazioni come Belgio e Olanda che mostrano più interesse per le Classiche di primavera mentre il Giro è più richiesto da Spagna e Colombia

“Tra le corse che organizzate, quale preferisci”
È difficile decidere, ma senza dubbio la Tirreno Adriatico è quella che mi affascina di più: negli ultimi anni abbiamo avuto un cast di corridori di altissimo livello, al pari o forse anche meglio del Tour de France, grazie ad un percorso misto, dove ogni tipo di corridore può trovare un suo obiettivo e poi attraversiamo il centro del nostro paese e queste zone sono davvero bellissime.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.