Joonas Henttala: “Il ciclismo mi aiuta ad affrontare il diabete”

100 anni fa un team di scienziati canadesi scoprì l’insulina e da allora la vita dei diabetici è cambiata.
Novo Nordisk, azienda leader mondiale nei trattamenti per diabetici si è spesa negli anni per lanciare un messaggio positivo tramite la loro squadra di ciclismo: le persone affette da diabete non solo possono avere una vita normale ma sono in grado praticare sport ai più alti livelli, così i corridori, oltre ad essere dei professionisti di primissimo livello, sono anche ambasciatori di questo messaggio e tra loro spicca Joonas Henttala, uno dei più forti corridori finlandesi.
Andiamo a conoscerlo meglio, dalle sue prime corse da bambino fino alle aspettative future.

“Ciao Joonas, raccontaci la tua storia e gli obiettivi del tuo team?”
Ho iniziato a correre in bici a 9 anni, ma vengo da una famiglia con una grande vocazione sportiva e al contempo facevo anche sci di fondo, hockey su ghiaccio, corsa a piedi e giocavo a calcio con gli amici ma il ciclismo mi ha conquistato immediatamente: amo il senso di libertà che si prova pedalando e il vento in faccia.
Il diabete mi è stato diagnosticato verso la fine della mia prima stagione ciclistica: avevo appena compiuto 10 anni e mio papà, che è anche lui diabetico, ha notato in me i tipici sintomi, per esempio bevevo spesso e andavo in bagno di frequente e dopo una visita ospedaliera è arrivato il verdetto. Ma ciò non mi ha condizionato molto e conduco una vita normale facendo sport con successo. Da junior sono migliorato tantissimo e ho capito che avrei potuto fare di tutto con qualche piccolo accorgimento e devo sottolineare che l’aiuto di papà è stato fondamentale per affrontare questa situazione.
Quando ho firmato per il team Novo Nordisk il diabete è diventato un aspetto più importante della mia vita, perché tutti sono venuti a conoscenza della mia situazione ed è stato molto importante: da ragazzo facevo di tutto per nascondere questa condizione, per esempio quando avevo 13 anni ed ero in vacanza in Francia nascondevo i medicinali in bagno e mi vergognavo, ora non più.
Oggi è tutto diverso, la nostra missione è di ispirare e sostenere le persone affette da diabete di tutto il mondo ma tra compagni di squadra si parla poco di diabete, è solo una condizione comune a tutti noi ma siamo corridori professionisti e ci concentriamo sulle corse.

“Come si conciliano ciclismo e diabete?”
Penso che il diabete non mi renda un ciclista migliore ma il ciclismo mi aiuta tantissimo a gestire la mia situazione, penso che le due cose vadano a braccetto. Quando mi alleno è molto più semplice controllare i miei valori ematici, mentre fuori stagione quando non mi alleno è molto più complicato tenere sotto controllo i livelli di glucosio quindi devo dire che il ciclismo aiuta tantissimo.

Quali sono le tue corse preferite e dicci se ne hai una in particolare che non hai ancora fatto e che ti piacerebbe correre?”
Sono davvero super super grato con la squadra perché mi ha permesso di partecipare alle più importanti corse in tutto il mondo. Devo dire senza dubbio che la mia corsa preferita è il Giro di California, ed è triste che la gara non si svolga più, mi piaceva tantissimo e in genere amo correre negli Stati Uniti. Vedo quelle corse come una ricompensa dopo le corse europee, durissime e di livello altissimo, mentre oltreoceano c’è meno stress e un’atmosfera piu rilassata quindi riesco a pedalare con piu soddisfazione e a godermi la gara. Ma non posso dimenticare la Milano Sanremo che ho corso già 4 volte, è una prova speciale, una Monumento ed è il sogno di ogni bambino correrla un giorno. Per il futuro spero di partecipare ad un grande giro, ovviamente il sogno è il Tour de France ma spero che il team cresca ancora e un giorno riusciremo a partecipare ad uno dei tre grandi giri, così anche io potrò dire “ho corso un GT”


“Quali sono i tuoi obiettivi stagionali?”
L’obiettivo stagionale è quello di contribuire alla crescita della squadra come abbiamo fatto nel corso degli ultimi anni. Miglioriamo sempre e vorrei fare la mia parte per portare il team al successo nel 2021. Abbiamo raggiunto la giusta maturità e esperienza per vincere, anche io mi sento pronto, devo migliorare nella tenuta nelle lunghe fuge per poi provare a giocarmi il successo allo sprint in un gruppetto, questa sarebbe la situazione ideale per me, perché il mio sogno è vincere. Ci ho provato spesso negli ultimi anni ma il livello delle corse è sempre al top, gli avversari sono fortissimi e serve la giornata giusta, tanta fortuna e le condizioni ideali.
Punto decisamente a vincere i campionati nazionali perché ci sono sempre andato vicino negli anni ma ho vinto solo da junior e mi piacerebbe vincere per portare sulla maglia la bandiera perché rappresentare la Finlandia nel mondo sarebbe un grande motivo di orgoglio.

“Raccontaci qualcosa sulla situazione del ciclismo in Finlandia”
Il ciclismo da noi non è lo sport principale ma negli ultimi anni è in netta crescita, ci sono tanti giovani promettenti e abbiamo Jaakko Hänninen che corre già nel World Tour ma anche il campione nazionale Antti-Jussi Juntonen è cresciuto tantissimo ed è solo questione di tempo prima di vederlo in una grande squadra. Tra le donne c’è mia moglie Lotta che è la più grande ciclista finlandese di sempre e mi parla bene di tante giovani promesse, in primis Anniina Ahtosalo che ha appena vinto il Trofeo Binda Junior in Italia, una gara World Tour. Insomma la Finlandia non penso diventerà mai una paese di ciclisti ma il nostro sport è in netta crescita e nel futuro avremo grandi soddisfazioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.