Mattia Bais e la Androni Sidermec: uno stage che ti cambia la vita

Correre con i professionisti è il sogno di tutti e non è per nulla facile riuscirci, si devono cogliere al volo tutte le occasioni che si presentano.
Una di queste opportunità per entrare nel ciclismo professionistico è rappresentata dallo stage: i team World Tour e professional possono provare tre giovani nella seconda parte della stagione dando loro la chance di fare una grande esperienza e di mettersi in mostra.
Immaginiamo appena l’emozione degli stagisti che possono correre insieme a grandi campioni e da osservatori possiamo notare che per alcuni ragazzi questa esperienza parte con il botto come nel caso di Enrico Battaglin che da stagista per la Colnago-Csf vinse la Coppa Sabatini nel 2011, Gianfranco Zilioli primo in maglia Androni al Gp di Prato nel 2013 e il recentissimo successo di Attilio Viviani in maglia Cofidis, primo nello Schaal Sels Merksem-Museeuw Classic.

Per altri ragazzi questa prova non si concretizza con il passaggio tra i professionisti ma Mattia Bais non si è lasciato sfuggire questa occasione di mettersi in mostra e grazie ad una serie di ottime prestazioni con la Androni Sidermec nella scorsa stagione è riuscito a convincere il management, ottenendo così un contratto con la squadra di Gianni Savio.
Approfittando della sua disponibilità abbiamo chiesto a Bais di raccontarci questa sua interessante esperienza.

“Mattia, raccontaci la tua prima parte della scorsa stagione ”
“Avevo iniziato con le idee chiare: volevo mettermi in mostra con buoni risultati e avevo la fiducia della squadra, il Friuli Cycling Team, una formazione continental ma devo ammettere che nella prima parte di stagione non sono riuscito ad esprimermi al meglio, anche perché ho corso poche gare ma ho notato che la mia condizione stava crescendo e da giugno in poi ho iniziato a ottenere ottimi risultati partendo dal Tour of Bihor in Romania dove mi sono piazzato quarto nella tappa più impegnativa con arrivo in salita e ho concluso con un sesto posto nella classifica generale”.

“Come sono avvenuti i tuoi contatti con la Androni?”
“Devo dire che in questa corsa in Romania la squadra di Savio era presente e lo stesso Gianni a fine corsa si era complimentato per i miei buoni risultati, ma la svolta è avvenuta il giorno dei Campionati Italiani: prima della gara il mio manager Raimondo Scimone mi ha chiesto se volessi fare uno stage con loro: pensavo stesse scherzando, ma ho capito subito dal tono della sua voce che era serio e mi chiese di fare qualcosa per mettermi in mostra. Non potete immaginare che emozione e quel giorno sono riuscito a centrare la fuga e ho fatto quasi tutta la gara all’attacco, tanto che Savio al termine della corsa mi ha avvicinato e mi ha detto “vogliamo provarti per questa stagione, per ora non ti prometto nulla per il futuro”. Non potete nemmeno immaginare mio stato d’animo, ero emozionatissimo, super contento”

“Il tuo primo impatto con la Androni Sidermec”
“Devo dire che ho avuto la fortuna di iniziare nel momento giusto. A luglio ho corso ancora con il Friuli Cycling Team alla Adriatica Ionica ed ero supportato da una buona condizione così mi sono reso protagonista di una bella azione nella tappa principale, quella con arrivo sulle Tre Cime di Lavaredo: sono andato in fuga con altri due corridori e dopo 100 chilometri di gara sono rimasto in testa da solo e ho proseguito per altri 60 e nel finale quando mi hanno ripreso non ho mollato terminando in 23^ posizione e conquistando la maglia della combattività, un risultato di cui sono orgoglioso e questa mia grinta è stata apprezzata anche da Gianni Savio. E poi sono andato in ritiro al Sestriere con la nuova squadra per preparare il finale di stagione. Quei giorni sono stati intensi ed emozionanti e fondamentale per introdurmi in questa nuova realtà: una splendida esperienza, io ero l’ultima ruota del carro ma tutti i compagni di squadra e lo staff mi hanno trattato benissimo, anche i capitani erano disponibilissimi e mi sono trovato benissimo con tutti, specialmente con Masnada e Vendrame”

“Le tue esperienza in corsa con la Androni”
“Si vede subito una grande differenza tra una continental e una professional: nelle corse a cui ho partecipato, in pratica tutte le prove italiane del calendario della Ciclismo Cup, con il Friuli si correva sempre coperti nel gruppo mentre con la Androni cambia la mentalità: sin dai primi chilometri si fa la corsa, si impostano i ritmi di gara e nella gestione della gara è fondamentale il supporto dei corridori più esperti che ti dicono cosa fare e da loro si impara tantissimo. A livello personale devo dire che ho dato il massimo perché eravamo in una situazione particolare: ci stavamo giocando il successo nella Ciclismo Cup contro la Neri Sottoli di Visconti e Velasco in una sfida molto serrata. L’abbiamo vinta per pochissimi punti e sono orgoglioso di aver dato il massimo per la squadra e di aver ottenuto anche qualche punticino e soprattutto che il mio lavoro è stato apprezzato tanto da aver ottenuto un contratto con il team”

“Ora quali sono i tuoi obiettivi?”
“Per questo 2020 il mio obiettivo che penso sia quello di tutti i corridori è quello di farmi trovare pronto e competitivo alla ripartenza. Sono pronto a lavorare per la squadra e voglio anche provare a raccogliere qualche risultato a livello personale per poter dimostrare di meritarmi questa categoria anche per le prossime stagioni, mentre per il lungo periodo il sogno è quello di vincere e ottenere buoni risultati per passare nel World Tour, ma quello non è un sogno, è un traguardo e lavorerò duramente per raggiungerlo”.

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