Simone Petilli e la forza di ripartire dopo un gravissimo incidente: “L’infortunio l’ho lasciato definitivamente alle spalle. Ora voglio chiudere bene la stagione e nel 2020 punto ai risultati”

Poco più che ventenne Simone Petilli ha dimostrato subito di essere competitivo con i professionisti: l’abbiamo notato per la prima volta con la maglia dell’Area Zero nel 2014 vincere la maglia di miglior giovane alla Settimana Coppi e Bartali e nel 2015 rivincere la stessa classifica in forza alla Unieuro Trevigiani. E proprio alla fine di quella corsa abbiamo avuto il piacere di intervistarlo e questo ragazzo ci ha colpito per il tono delle sue risposte, la grande determinazione e la maturità insolita per un corridore della sua età: da quel momento abbiamo seguito con grande interesse la sua crescita, il suo passaggio al WorldTour con la maglia della Lampre, diventata poi UAE Emirates, che ha creduto nelle sue potenzialità ed eravamo ben soddisfatti del grande lavoro svolto per i suoi capitani soprattutto in salita. Dopo un paio di stagioni di apprendistato eravamo sicuri fosse pronto per il salto di qualità ma una spaventosa caduta nel finale del Lombardia del 2017 ci ha lasciato in apprensione, abbiamo addirittura temuto la fine della sua carriera visto che ha riportato diverse fratture compresa quella di una vertebra, ma Simone non si è dato per vinto e dopo una lunga convalescenza è tornato in gruppo e ha dimostrato di essere ancora competitivo e di poter fare la differenza ed è pronto per fare il salto di qualità nella prossima stagione.
Abbiamo incontrato Petilli alle corse italiane a settembre e gli abbiamo chiesto di rivivere con lui la sua seconda carriera, dal momento dell’infortunio fino ad arrivare alle aspettative per il futuro.
“Simone, partiamo dal momento più brutto, la caduta nel Lombardia del 2017 e una carriera che sembrava in bilico”
Il Lombardia del 2017 è finito male. Purtroppo nella discesa di Nesso sono caduto e ho avuto un grave infortunio. Per fortuna ora ho recuperato e non mi porto dietro nessuna conseguenza ma c’è voluta molta fisioterapia e molto tempo per tornare ai miei livelli e adesso spero di essermelo definitivamente lasciato alle spalle.
Diciamo che c’è voluto praticamente tutto il 2018 per tornare quasi ai miei livelli e in più ho avuto un altro piccolo intoppo perché durante la Vuelta dove stavo ritrovando un bel colpo di pedale sono caduto nuovamente. Per fortuna senza conseguenze ma è stato pesante per il morale dover abbandonare un corsa dove mi stavo ritrovando per una caduta stupida.
“Dopo un anno di recupero nel 2019 sei partito bene e hai mostrato notevoli progressi almeno nelle prime corse della stagione”
Adesso nel 2019 ho ritrovato un po’ più di continuità e un bel colpo di pedale soprattutto a inizio stagione, mentre dopo mi è mancato un grande giro diciamo ma sono state fatte altre scelte e spero per il finale di stagione di tornare a una gran condizione. Ora voglio dare sempre il massimo: mi aspetta il calendario italiano dove voglio far bene sia alla Tre Valli Varesine che alla Milano Torino, due corse che nonostante il livello degli avversari sarà molto alto sono molto adatte alle mie caratteristiche e poi dovrei finire la stagione in Cina al Tour of Guangxi, una corsa che non ho mai fatto ma un esperienza che mi affascina quindi l’importante è provare sempre ad essere competitivo e divertirsi.
“Nel 2020 ti aspetta una nuova squadra: aspettative e obiettivi”
Nel 2020 cambio squadra e sarà una sfida molto interessante per me. Ho ricevuto una bella proposta dalla Wanty – Gobert che è una professional ma ha un calendario quasi come le World Tour. Il mio obiettivo sarà quello di riuscire a fare la corsa e raccogliere risultati personali. In questi anni mi sono dovuto spesso sacrificare al servizio dei compagni, come è giusto perché correvo con grandi campioni, ma dall’anno prossimo voglio vedere fino dove posso arrivare e darò il mio massimo per raggiungere e scoprire i miei limiti.

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