Maxime Monfort, il corridore da top 20 dei Grandi Giri.

Diciassette stagioni tra i professionisti, nelle quali ha mostrato tutte le proprie qualità da scalatore: il belga Maxime Monfort, 37 anni compiuti il 14 di Gennaio, sa cosa vuol dire correre un Grande Giro. E sa anche cosa significhi correre ad alti livelli: sesto alla Vuelta del 2011, Monfort arriva sedicesimo a Tour e Vuelta del 2017. Sembrerebbero due risultati innocui, quantomeno discreti, ma analizzando le prestazioni dello scalatore belga capiamo come si tratti di due piazzamenti da otto in pagella. Arrivare nei venti alla Grand Boucle è da ottimi corridori e perfetti atleti. Bissare il piazzamento anche nella successiva corsa a tappe, è un altro grande risultato per un corridore che ha sempre fatto della regolarità il suo punto principale. Non finisce qui, perché Maxime si piazza spesso e volentieri tra il decimo e il ventesimo posto nei GT ai quali partecipa: è il caso del Tour de France 2013, concluso in quattordicesima posizione da Monfort: e per la squadra significa ottenere un discreto numero di punti World Tour, sempre importanti per la classifica a team e anche per il corridore si tratta di una buona soddisfazione. L’anno successivo, il 2014, Maxime corre Giro e Vuelta. Una domanda ai lettori di Born To Cycle:

“Come si piazza secondo voi in questi due GT?”

Certo, ovviamente, nei primi venti. Tra la decima e la ventesima posizione. Il prototipo della regola: quattordicesimo nel Giro vinto da Quintana, di nuovo sedicesimo alla Vuelta. Sembra una macchina, Maxime, che non sbaglia i calcoli. Sembra quasi voglia farlo apposta ad arrivare sempre 14esimo o 16esimo: un corridore di una classe cristallina, che in salita non molla mai e sale con il proprio passo. Soffre sì i cambi di ritmo, ma grazie alla sua regolarità riesce sempre a mantenere la propria posizione nelle graduatorie dei GT. Nel 2015 riesce addirittura a migliorare la propria prestazione nella Corsa Rosa: sfiora la top 10 concludendo 11esimo nel Giro vinto da Contador. Il sedicesimo posto non può mancare, e arriva al Giro di Polonia, ma alla Vuelta Monfort tradisce sé stesso (si scherza, eh), arrivando 27esimo, sette posizioni fuori dai suoi standard. Nel 2016, stessa storia, stesso posto e stesse corse! Maxime si presenta al Giro e alla Vuelta: e come si piazza? quindicesimo al Giro e sedicesimo (guardate un po’) alla Vuelta. Ma che strano, che novità! Motore incredibile ma ciò che stupisce più di tutti è la regolarità con la quale Monfort riesce a raggiungere i suoi consueti traguardi. L’anno successivo conclude tredicesimo la Corsa Rosa ed è costretto al ritiro dalla Vuelta. Peccato, la top venti probabilmente nemmeno era nelle quotazioni, tanto era scontata. La scorsa stagione si presenta ancora in Spagna ma stavolta conclude al 42esimo posto: l’età si fa sentire, e Maxime quest’anno ha corso il Tour, concluso il 142esima posizione. Tre volte sedicesimo alla Vuelta, sesto per un’occasione, poi un quattordicesimo posto al Tour, quattro top venti al Giro: un corridore prototipo della regolarità. 

Monfort, regalaci un’altra top 20 in una grande corsa a tappe, come solo tu sai fare.

(Niccolò Anfosso)

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