Il ciclismo in Estonia: il racconto di Alo Jakin

Il ciclismo è lo sport della gente. Di solito siamo abituati ad osservare le gesta di grandi campioni, spesso e volentieri provenienti da nazioni potenti, ricche economicamente e molto grandi dal punto di vista geografico. Ma esistono le eccezioni: e l’Estonia, nazione baltica che conta poco più di un milione di abitanti, è una di queste. Negli ultimi anni ha infatti dimostrato di poter davvero dire la sua in ambito ciclistico. Ne sono una prova le prestazioni di Rein Taaramäe, 11esimo al Tour de France del 2011 e vincitore di tappa sia alla Vuelta sia al Giro d’Italia, e del coetaneo Tanel Kangert, grande protagonista delle vittorie di Vincenzo Nibali quando lo “Squalo dello Stretto” militava tra le fila dell’Astana. Il movimento ciclistico estone si è fatto inoltre notare anche con il velocista Mihkel Räim, sprinter che ha messo in mostra eccellenti qualità in volata. 

Pochi ma buoni, verrebbe da dire. Ma quest’anno, c’è un corridore che ha davvero ben figurato in questa prima parte di stagione: secondo posto ai giochi europei di Minsk dietro al nostro Davide Ballerini e prima piazza nella

prova in linea dei campionati nazionali. Avete capito di chi si tratta? Ebbene sì, Alo Jakin, corridore classe 1986 nativo di Tartu (uno dei centri principali dell’Estonia dopo la capitale Tallinn, ndr), che corre per la formazione francese della St Michel-Auber 93. 

Jakin si è raccontato in esclusiva ai nostri microfoni, disquisendo dei più svariati argomenti e concentrandosi sull’attività ciclistica del proprio paese.

Ciao Alo e grazie per la disponibilità: ci puoi dire come sta crescendo il movimento ciclistico estone?

“Quest’anno è stato davvero positivo per noi. Io sono riuscito a conquistare la medaglia d’argento ai giochi europei di Minsk, mentre pochi giorni fa la nostra giovane stella Rait Härm ha raggiunto il terzo posto nella prova Under 23 dei campionati europei. Penso quindi che il ciclismo estone stia crescendo sempre più”.

Ci racconti a quale età e dove hai iniziato a correre? 

“Ho iniziato a 16 anni, quindi abbastanza tardi, perché prima ero un giocatore di calcio. Ho iniziato a praticare il ciclismo nel piccolo villaggio di Jõgeva, dopodiché mi sono trasferito a Tartu dove attualmente vivo e no continuato (fino ad ora) a praticare l’attività ciclistica”.

È difficile allenarsi in Estonia, vista la carenza di salite e di montagne vere che invece troviamo in Paesi come Francia, Spagna e Italia?

“Ma guarda, allenarsi è semplice. Non hai sempre bisogno di montagne e salite per svolgere la tua attività preparatoria. Puoi fare i tuoi esercizi anche su colline e in pianura. Poi se sei giovane, il problema proprio non sussiste assolutamente”.

Ci racconti la tua prima parte di stagione? Molto positiva a livello di risultati, vista la medaglia di argento che già citato ai giochi europei dietro a Ballerini. 

“Sì, sto andando bene anche se ad inizio stagione ho avuto degli incidenti che mi hanno impedito di raggiungere risultati eccellenti. Speravo dunque di ottenere di più nella primissima parte di stagione. Anche se poi sono riuscito a conquistare ciò che a mio avviso meritavo. Aspettavo da tempo di ottenere dei risultati e il percorso della prova in linea dei campionati estoni era avvezzo alle mie caratteristiche: particolarmente duro (e questa è una novità, visto che è difficile trovare asperità toste in Estonia, ndr) e sono riuscito a vincere, anche grazie al morale che avevo dopo aver conquistato la medaglia d’argento ai giochi europei di Minsk. Sicuramente mi ha dato più potenza (ride, ndr).

Pratichi il ciclismo su strada ma corri anche su pista?

“No, strada e quando voglio divertirmi utilizzo la MTB, ma solo se ho tempo di usarla. Altrimenti solo ciclismo su strada”.

Lo sport più seguito in Estonia?

“Penso che sia l’atletica, sia su pista che su strada. 

Senti un po’: il prossimo anno dove correrai?

“Ora come ora non so proprio nulla del mio futuro anche se vi dico che voglio davvero cambiare squadra”.

Sappiamo che i corridori estoni sono soliti trasferirsi nel sud Europa per vivere e allenarsi con maggior facilità, essendo più vicini agli ambienti sportivi. Che ci dici a tal proposito?

“Questo è il mio secondo anno in Spagna. Anche io vivo a Girona e condivido la casa con il mio connazionale Tanel Kangert”.

Per concludere: se ti chiedessimo di dirci un giovane corridore estone che a breve troveremo nel mondo del WT?

“Vi dico Martin Laas, senza dubbio. È un ragazzo che merita davvero un contratto importante e di militare in palcoscenici più importanti”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.