Orlando Pitzanti: dal Liceo Classico all’Area Zero

Nel mondo odierno i giovani ragazzi difficilmente riescono a far coincidere perfettamente un’attività agonistica sportiva di alto livello con gli studi scolastici. Per questo motivo, molti adolescenti si trovano di fronte al bivio della scelta: continuare a studiare o tentare il tutto per tutto e gettarsi a capofitto nello sport che più amano? La prima opportunità è ovviamente totalmente consigliata. Per la seconda, beh, se sei un campione, potresti anche permetterti di non studiare. C’è chi, però, riesce a svolgere ottimamente sia l’attività intellettuale sia quella fisica: ne abbiamo voluto parlare con il giovanissimo corridore Orlando Pitzanti, che si è raccontato a 360 gradi in esclusiva a Born To Cycle, partendo dalle origini della sua passione sportiva, raccontando del suo rapporto con la scuola, arrivando fino all’opportunità odierna con la formazione dell’Area Zero Pro Team. Uno spettacolare autoritratto che vi permetterà di conoscere questo giovane ragazzo dal talento ciclistico e culturale. 

Ciao a tutti, mi chiamo Orlando Pitzanti e sono un classe 2000. Sono alto 1,70 m e in questo momento peso 52 kg (probabilmente il peso minore che abbia mai avuto: sono in peso forma, insomma). Non posso essere altro che uno scalatore (sorride, ndr). Ho iniziato a correre nel 2014, quando avevo ancora 13 anni. Prima di iniziare ciclismo, avevo fatto quattro anni di atletica e quattro di calcio. Praticamente mio padre, essendo un ex dilettante degli anni ’80 e ’90, nel 2013 ha ripreso la bicicletta innanzitutto per perdere peso, ma anche per provare a tornare a gareggiare in corse amatoriali. E io non avevo mai visto gare di bici, nemmeno in tv: addirittura, quando mio padre guardava qualche corsa gli giravo il canale, perché proprio non mi piaceva il ciclismo. Poi in quell’anno, quando lui ha ripreso, sono andato a vederlo in diverse corse, e ha iniziato a piacermi. Mentre ancora stavo giocando a calcio, mi ha comprato una bicicletta, così per uscire con lui a fare qualche passeggiata. Dopo due uscite da venti chilometri ciascuna, ho mollato il calcio. E vi posso assicurare che prima ero un amante del calcio, quasi fissato. Insomma, è stato un colpo di fulmine. Nel corso dell’inverno ho iniziato a fare qualche uscita più funzionale alle gare che sarebbero iniziate ad aprile. Così nel 2014 ho iniziato a correre da esordiente al secondo anno: i primi anni ho corso principalmente in Sardegna, regione in cui il ciclismo è più arretrato rispetto alle altre parti d’Italia. Ci sono pochi corridori (15-20 per ogni categoria). Per dirvi, la categoria under 23 non esiste e juniores e allievi corrono insieme. In totale si arriva a 45-50 corridori, se proprio va bene. Ho corso i primi anni con il Velo Club Sarroch (Cagliari, ndr), che era la squadra giovanile più vicina rispetto a dove abitavo io. Quando sono passato allievo di secondo anno ho poi cambiato squadra, passando all’Ozierete Carrera (Sassari, ndr), la cui sede era distante rispetto a dove stavo io, trovandosi a circa 200 chilometri da me. .”

Orlando ci ha spiegato poi i motivi della scelta del Liceo Classico, la scuola superiore più difficile e più completa in assoluto, che permette allo studente di formarsi sotto tutti i punti di vista: “A dire la verità io alle medie ero molto bravo in matematica, in generale nelle materie scientifiche, che mi sono sempre piaciute. Infatti la maggior parte dei miei amici mi dice che avrei potuto fare lo scientifico con buoni risultati, ma sono contento della mia scelta. Ho scelto il Classico perché lo ritenevo adatto ad una formazione più globale, più di un liceo scientifico. Non è stata una scelta dettata dal fatto che andassi bene in una o in un’altra materiaE poi all’esame di maturità classica sono riuscito a diplomarmi con un bel voto: 88, che mi soddisfa e considerando che la mia sezione era probabilmente la più difficile per via dei professori, abbastanza esigenti, si tratta di un bel voto“. 

Per quello che riguarda ambizioni future precisa: “A settembre ci sono un po’ di gare con i professionisti e vorrei dunque fare bene. L’obiettivo potrebbe essere quello di cercare di entrare qualche fuga, mettendomi in mostra. È ovvio che non possa puntare ancora a chissà quale risultato…Poi l’anno prossimo sarà il primo vero anno in cui mi potrò dedicare in maniera esclusiva al ciclismo. Dovrò consolidarmi nella categoria Under 23, riuscendo ad ottenere dei piazzamenti ed essere comunque lì a giocarsela. Poi fare ciò che posso nelle gare professionistiche, dipenderà tutto dalla maturazione“. 

(Niccolò Anfosso) 

2 pensieri riguardo “Orlando Pitzanti: dal Liceo Classico all’Area Zero

  • 12 Agosto 2019 in 18:51
    Permalink

    Bravo, complimenti e un grande in bocca al lupo per il tuo avvenire

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  • 13 Agosto 2019 in 21:37
    Permalink

    Bravissimo, sei un grandissimo esempio per tanti ragazzi ???

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