Archiviata una stagione atipica: il ciclismo ce l’ha fatta

 

Con la Vuelta s’è conclusa un’annata particolare, unica per la concentrazione e spesso anche straordinaria per la contemporaneità degli eventi che hanno reso spettacolare l’esito sorprendente di corse mai prevedibili. Gli atleti sono stati costretti a scegliere gli appuntamenti selezionando il calendario distribuito su poco più di tre mesi invece di quasi nove. Un fattore determinante che ha negato la continuità e la possibilità di distribuire il picco di forma senza costrizione. La pandemia ha paralizzato gli spostamenti fisici, ma il ciclismo può dire di avercela fatta, dopo aver combattuto con pazienza e raziocinio reagendo bene con caparbietà e arrivando alla conclusione della stagione 2020 nonostante le restrizioni per contenere l’emergenza sanitaria, con 21 eventi e 121 giornate di corsa su strada, e una limitata incidenza (0,15%) del coronavirus sugli atleti. Cancellate solo la Parigi-Roubaix e l’Amstel Gold Race maschile e femminile. In attesa di riprenderci la normalità, auspicando il ritorno tradizionale del corso degli eventi per il 2021, che adesso sembra distante, ma è più vicino di quanto si possa pensare.

Niccolò Anfosso

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