Guillame Martin ” Tour de France e Olimpiadi sono i miei obiettivi, ma voglio far bene anche alla Liegi”

Non ha vinto nel 2020 ma è stato uno dei grandi protagonisti dell stagione. Parliamo di Guillame Martin, il leader della Cofidis, che ci ha emozionato lungo le strade del Tour de France e della Vuelta di Spagna. Con lui abbiamo parlato della stagione in corso, delle sue aspettative e …del Natale.

“Guillame, la tua passione per il ciclismo: quando è nata, chi te l’ha trasmessa e quando hai capito che saresti potuto diventare un professionista?”

Io amo lo sport, ho un grande spirito di competizione, un valore che mi ha trasmesso la mia famiglia. Gli sport di squadra non facevano per me perché  avevo il desiderio di primeggiare anche se il ciclismo alla fine è anche uno sport di squadra ma dove le doti individuali sono fondamentali e poi mio padre correva in bici da giovane. Io ho iniziato a gareggiare a 12-13 anni: ho preso questo sport molto seriamente ma senza ossessioni e alla fine si è visto che i risultati arrivavano prima nelle corse dilettantistiche in Francia fino al successo nella Liegi Under23 e lì mi si sono aperte la porte per diventare professionista.

“Sei un corridore completo, forte sul passo e in salita, dotato di un ottimo sprint e di una grande intelligenza tattica. Un perfetto uomo da classiche di un giorno invece stai incentrando la tua carriera sulle grandi corse a tappe. Ci spieghi questa scelta?”

Penso che ogni anno prendo parte alle classiche e a gare di un giorno e quindi penso sinceramente di conciliarle al meglio con le corse a tappe. Non so se privilegio i grandi giri ma ho buone capacità di recupero e resistenza e si è visto che nelle gare a tappe vado bene ma anche nelle gare di un giorno corro per vincere e voglio farlo in futuro. Il Giro di Lombardia, ad esempio, è una gara importante nel mio programma del 2021: non l’ho potuta correre nell’ultima stagione per le limitazioni del covid ed è una gara che si addice alle mie caratteristiche e non solo ci tengo partecipare ma vorrei fare bene.

“La tua passione per la filosofia è ben nota ai tifosi: qual è il punto di incontro, la tua sintesi tra filosofia e ciclismo?”

Non so se tra i due ci sia necessariamente un punto d’incontro. Sono semplicemente due cose che mi piacciono. Visto che me l’hai chiesto, se è necessario stabilire un legame lo faccio per gioco attraverso il mio libro “Socrates au velo” … ma si tratta di un collegamento simpatico e umoristico.

“Platone o Aristotele, innatismo o empirismo, da che parte ti collochi?”

 Non si deve necessariamente scegliere tra uno dei due. La sintesi dei loro pensieri la troviamo nel dipinto di Raffaello “La scuola di Atene” dove vediamo Platone alzare la mano al cielo e Aristotele abbassare invece la mano. Penso che il ciclista dovrebbe essere entrambi allo stesso tempo: come Aristotele relazionato alla terra nel concreto e allenarsi ogni giorno e confrontarsi con gli altri per migliorare e al contempo come Platone si può migliorare attraverso la filosofia della conoscenza.

“Visto che siamo vicini al Natale, quest anno sotto l’albero c’è la splendida maglia a pois come miglior scalatore alla Vuelta e un podio al Delfinato ma gli altri due regali che cercavi, cioè la top 10 al Tour de France e una tappa alla Vuelta di Spagna li ha mancati per pochissimo. Come vedi il bicchiere, mezzo pieno o mezzo vuoto? In un anno così particolare puoi ritenerti soddisfatto?”

Sono piuttosto positivo e ottimista per natura e dobbiamo anche guardare le cose dalla giusta prospettiva. La stagione 2020  avrebbe anche non potuto svolgersi quindi  solo il fatto di poter correre è stato un successo. Ovviamente ci sono stati anche aspetti negativi: la vittoria che mi è sfuggita per un pelo ma è stata anche compensata da alcune belle cose come il terzo posto al Giro del Delfinato di cui si parla relativamente poco, e poi ho fatto un buon Tour de France e una Vuelta di Spagna corsa da protagonista e anche se non sono riuscito ad alzare le braccia al cielo, la conquista della maglia di miglior scalatore è come una vittoria. Alla fine devo dire che è stata una stagione davvero molto positiva.

“Andiamo avanti: Natale 2021, cosa vuoi trovare sotto l’albero? Una maglia rosa, gialla o rossa? O ci sono anche altri desideri come una maglia tricolore o un trionfo alla Liegi?”

Spero di trovare tanti regali sotto l’albero il prossimo anno. Per la maglia rosa non penso ma in base ai miei programmi spero più a una maglia gialla che ad una rossa. Ho anche in mente di far bene alle Olimpiadi: l’esperienza con la nazionale ad Imola con Alaphilippe che ha vinto è stata splendida e spero di indossare questa maglia anche per le Olimpiadi di Tokyo e non voglio dimenticare nemmeno la Liegi. Ecco questi sono i regali che spero di trovare sotto l’albero.

Anna Caimi

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